Nei paesi sviluppati e in via di sviluppo si registra un drammatico ed inarrestabile aumento nell’incidenza dell’obesità, insulino-resistenza, dislipidemia, ipertensione, Ridotta Tolleranza al Glucosio, disfunzione endoteliale e tendenza alla trombosi e infiammazioni. L’associazione di queste patologie forma la nota Sindrome Metabolica, classica e “variante” (la seconda è la conditio sine qua non della litiasi), preceduta da anni o decenni dalla Sindrome Pre-Metabolica.
E’ importante che il medico sia in grado di riconoscere questa particolare condizione di alterato funzionamento di vari sistemi biologici ad attività anche endocrina (pancreas, tessuto adiposo, ecc.), in questo momento non riconoscibili negli esami routinari del sangue, assenti persino nelle prove da carico (per esempio, OGTT).
Infatti, mediante la valutazione clinica semeiotico-biofisica-quantistica è possibile ottenere in pochi minuti informazioni sullo stadio della lenta evoluzione di differenti costituzioni semeiotico-biofisiche, associate al relativo reale rischio “congenito”, verso la sindrome pre-metabolica e, quindi, la sua evoluzione nella sindrome metabolica, che finalmente possiamo “prevenire” con la prescrizione della corretta dieta, etimologicamente intesa (movimento fisico regolare, evitare il fumo di tabacco, peso reale il più possibile vicino a quello ideale, etc.), ma specialmente con l’utilizzo della Melatonina, i cui meccanismi d’azione si comprendono alla luce di quanto sopra riferito (ibidem).
Un ampia letteratura sottolinea il ruolo di primaria importanza svolto dalla sindrome metabolica, caratterizzata in primis dall’insulino-resistenza ed iperinsulinemia, nell’insorgenza delle più diffuse, mortali o invalidanti malattie umane. Il paziente con sindrome metabolica, classica o variante, molto frequentemente presenta in atto patologie diverse in fase iniziale, magari associate a loro “complicazioni”.
Ne consegue la necessità di prendere coscienza della sindrome pre-morbosa al fine di riconoscerla rapidamente, su una scala veramente vasta, strumento di essenziale importanza nella prevenzione primaria delle più gravi patologie umane oggi vere epidemie, come diabete, ipertensione, cardio-vascolo-patia, tumori.
I riferimenti fatti nei miei libri, articoli, commenti nei siti mondiali più famosi di Medicina sulla molteplice azione della Melatonina permettono di comprenderne l’efficacia anche nell’invertire il decorso della sindrome pre-metabolica o, per lo meno, di ostacolarne efficacemnete la lenta, asintomatica, pericolosa evoluzione verso la sindrome metabolica.
Infatti, un simile intervento terapeutico, come già riferito altrove (ibidem), determina in breve tempo una situazione di normale attività dei recettori insulinici, la fisiologica secrezione insulinica sia nel absorptive state che nel post-absorptive state, con favorevoli ripercussioni sul metabolismo glico-lipidico: la compressione “intensa” del corpo del muscolo bicipite, o di altro muscolo scheletrico ovviamente, tra il pollice e le altre dita, provoca sia nel sano sia nell’individuo con sindrome pre-metabolica il riflesso gastrico aspecifico dopo un tempo di latenza di 12 sec. esatti. Ricordo che questo valore parametrico è direttamente correlato con l’ossigenzaione istangica e la locale respirazione tessutale, come dimostra la seguente evidenza sperimentale: nel sano, il tempo di latenza del riflesso muscolo-gastrico aspecifico nelle condizioni sperimentali, sopra descritte di intensa pressione digitale, scende progressivamente con il prolungarsi del test dell’apnea(= l’esaminando è invitato a non respirare!).
Il medico valuta una seconda volta gli stessi valori parametrici subito dopo il test della secrezione del picco acuto della secrezione insulinica (ibidem, Bibliografia). I dati osservati appaiono di estremo interesse: nel sano e nella sindrome-pre-metabolica, il tempo di latenza è 12 sec. la durata del riflesso < 4 sec. e il tempo di latenza differenziale (= durata della scomparsa del riflesso) > 3 sec. < 4 sec., Dimensione frattalica 3,81, che misura la efficienza funzionale microvascolare.
Nel diabete, il tempo di latenza basale può mostrare valori ancora normali o lievemente ridotti (tl = 11-12 sec.), in rapporto alla gravità della sindrome diabetica, la durata 4 sec. (segno di notevole valore sia per la diagnosi sia per la prevenzione primaria), e ridotta Dimensione frattalica, in rapporto inverso alla gravità della sottostante patologia.
Interessante, dopo il test riferito il tempo di latenza risulta diminuito significativamente, espressione della locale sofferenza istangica acidosica e compromissione della Riseva Funzionale Microcircolatoria (RFM).
Infine, nella RTG, quando è presente ancora iperinsulinemia perché le cellule insulari -pancreatiche sono iper-secernenti, il secondo tl è allungato con gli altri valori praticamente normali.
In una ormai lunga esperienza clinica, i pazienti trattati con Melatonina, la terapia ha conseguito la guarigione nelle forme lievi e di media gravità della sindrome metabolica con ritorno allo stadio iniziale di costituzioni semeiotico-biofisiche, per esempio, diabetica e/o dislipidemica con relativo reale rischio quando era presente. Al contrario, nei casi più accentuati e in pazienti che non seguivano correttamente le indicazioni dietetiche, l’evoluzione della sindrome è risultata sempre significativa.
E’ degno di menzione il significativo incremento della ossigenazione tessutale conseguita nei pazienti durante e dopo la somministrazione di Melatonina in tutti i sistemi biologici: per esempio, nella ghiandola mammaria, compresa la limitata area dell’eventuale reale rischio tumorale CONGENITO, l’ossigenazione istangica in un primo tempo presentava valori normali per il sesso femminile (= tl del riflesso mammella-gastrico aspecifico: 9,5 sec) e successivamente raggiungeva i valori fisiologici propri dell’uomo (= tl: 12 sec.), largamente meno colpito delle donne dal tumore al seno.
A questo proposito ricordo che i dati sulla correlazione tra ossigenazione tessutale-cancro, suggeriti da Warburg (effetto Warburg), medico e fisiologo, Premio Nobel per la Medicina nel 1931, sono stati corroborati dalla Semeiotica Biofisica, dal punto di vista clinico.
Concludo il lavoro affermando, ancora una volta, che numerosi studi condotti in modo ineccepibile dal punto di vista metodologico da vari Autori, hanno dimostrato che la Melatonina è un farmaco dalle molteplici azioni, che recita un ruolo essenziale non solo nella terapia ma anche e soprattutto nella prevenzione primaria delle principali malattie umane, oggi vere epidemie, come diabete e cancro che sono in continuo ed inarrestabile aumento.
Non comprendo come le competenti Autorità Sanitarie, sia italiane sia europee e mondiali, possano continuare a trascurare l’essenziale potere preventivo e terapeutico della Melatonina, dando adito ad un sospetto silenzio.