La melatonina potrebbe essere fondamentale per 'calmare' l'ipertensione e far tornare la pressione arteriosa a livelli normali
L’ormone del
sonno, infatti, viene prodotto con il buio e secondo recenti studi sarebbe indispensabile per mettere a riposo anche la pressione alta, perfino nei casi più complicati e gravi. L’argomento è stato discusso durante l’ultimo congresso della Società Italiana di Cardiologia (SIC).
Di notte, per ogni individuo, la pressione del sangue scende. Questo accade in genere anche per gli ipertesi, ma non per tutti: uno su tre, i cosiddetti “non dippers“, hanno la pressione costantemente alta, che non scende mai di oltre il 10 per cento rispetto ai valori medi diurni. Si tratta dunque dei pazienti più a rischio di complicanze da
ipertensione come infarti, ictus e danni ai vari organi. Questi casi sono ovviamente i più difficili da trattare, anche perché le opportunità terapeutiche sono poche. Tra queste una di quelle maggiormente valide è proprio quella dell’utilizzo della
melatonina, l’ormone che viene sintetizzato con il buio e che favorisce il
sonno.
Per capire se la
melatonina possa essere utile negli ipertesi che hanno la pressione alta anche di notte, alcuni cardiologi dell’università della Campania Luigi Vanvitelli hanno rianalizzato tutti gli studi disponibili sull’argomento randomizzati e controllati, rivalutando sette ricerche effettuate su oltre duecento pazienti. E i risultati sono stati incoraggianti. Tutti i pazienti presi in esame sono stati monitorati, per capire in dettaglio l’andamento della pressione minima e massima, di giorno e di notte. In base ai risultati si è scoperto che l’uso della
melatonina a rilascio controllato ha portato a un calo medio della pressione sistolica, ovvero quella che comunemente viene definita ‘massima’, di oltre 8 mm di mercurio e a una diminuzione di circa 3 mmHg della pressione minima.
«La somministrazione di
melatonina a rilascio controllato alla sera ha mostrato di poter produrre un significativo calo della pressione durante il
sonno nei pazienti più difficili, in cui la pressione resta sempre elevata – ha commentato Ciro Indolfi, presidente SIC, come si legge sul Corriere della Sera –. Questa formulazione, che garantisce un dosaggio più costante nel tempo, potrebbe rivelarsi utile nella cura degli ipertesi, per favorire il fisiologico calo notturno della pressione nei pazienti che purtroppo non lo hanno. Se i dati saranno ulteriormente confermati, la
melatonina potrebbe portare un importante beneficio terapeutico a questi ipertesi; peraltro non sono emersi effetti collaterali di alcun genere, per cui si tratta di un trattamento ben tollerato e sicuro».
Fonte http://www.meteoweb.eu/2019/03/pressione-alta-
ipertensione-
melatonina/1241998/