HAIFA, Israel, Sept. 6 (UPI) – Ricercatori israeliani sostengono che “l'inquinamento luminoso ambientale” ovvero la luce intensa durante la notte costituisca un inquinamento cancerogeno.
I ricercatori del Center for Interdisciplinary Chronobiological Research dell'università di Haifa in Israele hanno associato la luce notturna, soprattutto l'inquinamento luminoso ambientale, ad una maggiore crescita del cancro. Essi suggeriscono che questo fenomeno sia dovuto alla minore produzione di melatonina – un ormone che viene rilasciato dalla ghiandola pineale durante le ore buie notturne.
Il direttore della ricerca Abraham Haim ed i suoi colleghi hanno iniettato ai topi da laboratorio delle cellule cancerogene e li hanno divisi in quattro gruppi: giorno lungo – 16 ore di luce/8 ore di buio; giorno lungo con topi trattati con la melatonina; giorno breve – 8 ore di luce/16 ore di buio – e giorno breve con esposizione alla luce durante le ore di buio.
Lo studio ha rilevato una minore crescita delle cellule cancerogene nei topi con giorno breve. I topi con giorno breve, ma con esposizione alla luce durante le ore buie riscontravano una crescita maggiore delle cellule cancerogene – con una media di mezzo pollice cubo. I topi con esposizione a giornate lunghe riportavano una crescita media di due pollici cubi.
Comunque, i topi con “giorno lungo” ma con il trattamento di melatonina avevano solo tumori piccoli – con la dimensione del tumore simile a topi con “giorno breve”. I topi con trattamento di melatonina – rispetto ai topi senza cura – riportavano una mortalità significativamente più bassa.
“L'esposizione alla luce durante la notte disturba il nostro orologio biologico ed altera il ritmo ciclico che si è sviluppato nelle ultime centinaia di milioni di anni di evoluzione nei quali non eravamo esposti alla luce durante la notte”, sottolineano i ricercatori in una dichiarazione.